La parola d’ordine per l’agricoltura del terzo millennio è sostenibilità.
L’obiettivo di sfamare i 9 miliardi di persone attese per il 2050, aumentando le rese delle colture in un’ottica di risorse sempre più scarse, necessita di un’attenta riflessione. In altre parole, in 30 anni il settore dev’essere in grado di raddoppiare la produzione mondiale di cibo, tenendo conto che già ad oggi l’autosufficienza alimentare non è garantita per circa 1,5 miliardi di persone. L’argomento è stimolante e porta a considerare molteplici fattori che possano portare ad una possibile soluzione: tra questi emergono i temi della genetica e dell’innovazione tecnologica.
Da sempre il miglioramento genetico è una delle principali fonti di progresso agricolo: investire risorse nei centri di ricerca per ottenere varietà genetiche sempre più produttive e resistenti agli stress ambientali permetterà un efficientamento dell’intero settore.
Allo stesso modo è fondamentale indirizzare risorse verso l’innovazione tecnologica. La ricerca e l’innovazione sono i cardini che permettono il progresso tecnologico in tutti i settori, anche in quello agricolo che molto spesso è concepito come il più lontano. Tuttavia la rarefazione delle risorse quali suolo, acqua ed energia necessitano di soluzione di questo tipo: i terreni destinati alla produzione agricola sono sempre meno, per questo si prospetta sempre più vicino la soluzione delle “vertical farms”, ovvero la coltivazione multi strato in celle chiuse che si sviluppano, come dice il nome stesso, in verticale. Un’altra risorsa sempre più carente è l’acqua, che scarseggia non solo in quantità ma anche in qualità dato che negli ultimi 50 anni la salinità è aumentata ovunque. A questa problematica la genetica risponde con varietà sempre più tolleranti alla salinità e che necessitano di meno acqua, mentre la tecnologia propone diverse tecniche di irrigazione (ad esempio l’irrigazione a goccia) o un’efficiente rete di accumulo. Anche l’energia è al centro della riflessione: secondo i dati dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) i consumi totali di energia finale nel sistema agricolo-alimentare rappresentano il 32% su scala mondiale. Tuttavia l’agricoltura può dare il suo contributo al risparmio energetico applicando interventi di efficienza energetica a tutte le fasi della lavorazione, permettendo così un importante risparmio energetico.
La genetica e la tecnologia sono i cardini su cui impostare tutte le strategie volte alla salvaguardia del nostro Pianeta e del suo sostentamento, investire in questa direzione significa andare incontro all’agricoltura che verrà.